Store managment. Il segreto del vostro successo

Alcuni consigli di store managment tratti dal volume “Il negozio nell’era di Internet” per offrire ai retailer spunti per adeguarsi ai cambiamenti nel settore distributivo e dei consumi.

Il volume “Il negozio nell’era di Internet” della Collana Le Bussole, realizzata da Confcommercio, offre ai retailer consigli di store managment e spunti per inserirsi intelligentemente nei veloci mutamenti in atto nel panorama distributivo e dei consumi.

Analizziamo alcuni elementi che possono aiutare a caratterizzare e distinguere l’immagine di punto vendita.

Assortimento. Scegliere il tipo di prodotto da vendere determina il tipo di clientela che frequenta il negozio ed è quindi fondamentale per il negoziante conoscere le caratteristiche oggettive dei prodotti per scegliere un assortimento coerente al proprio posizionamento, senza lasciarsi trascinare da gusti o preferenze personali.

È importante mixare bene prodotti con funzioni diverse: quelli che generano business (i più venduti, che attirano i clienti) o profitto, insieme a prodotti che rendono meno, ma che favoriscono traffico nel punto vendita o stimolano l’acquisto d’impulso. Una saggia gestione dell’assortimento consente di selezionare e mantenere nel tempo categorie e sottocategorie di prodotti, adattandole ai bisogni manifestati dai consumatori.

In termini generali, vale la regola del 10: non più di 10 macrocategorie nel negozio e ciascuna ulteriore sotto classificazione in gruppi da 10. Questa suddivisione permette di registrare molte informazioni utili ad ottimizzare l’assortimento.

Qui viene in aiuto il digitale e la sua capacità di semplificare, tramite l’utilizzo di appositi software, i processi di monitoraggio delle dinamiche di vendita registrate nel negozio, riducendo l’acquisto di categorie a rischio di invenduto e concentrando la disponibilità di prodotti sulle categorie che generano maggiori ritorni, oltre che l’apprezzamento del cliente.

Personalizzazione. La sfida per un negozio che voglia attirare l’attenzione e distinguersi dalla concorrenza, anche e soprattutto da quella online, è legata anche alla sua capacità di personalizzare prodotti e servizi offerti, al limite rendendoli unici.

Due strade per riuscirvi sono, da una parte, individuare come fornitori alcuni tra i tanti artigiani italiani che, in tutti i settori merceologici, producono prodotti di qualità non standardizzabili e, dall’altra, pensare e proporre attività di personalizzazione del prodotto all’interno del negozio, sulle specifiche esigenze del cliente (ad esempio la customizzazione di un oggetto o di un capo di biancheria).

Creare una community. Un’altra leva di differenziazione è quella di creare e sostenere comunità di clienti che condividono esperienze ed esigenze. In fondo sono clienti del negozio perché, proprio come il negoziante, sono interessati/appassionati alle stesse attività, agli stessi prodotti.

Il digitale ha reso più visibili e più forti queste community e ne facilita la nascita, ma una grande opportunità consiste nell’attrarre questi appassionati in store e coinvolgerli in attività (sempre coerenti con assortimento e posizionamento!), dai corsi alle certificazioni, alle degustazioni, alle gare, ai viaggi

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