Il buon design made in Guzzini

Quale significato ha oggi e come si concretizza per le imprese italiane il “fare design” in risposta alla richiesta di innovazioni da parte dei mercati?

Abbiamo cercato di capire i percorsi che le industrie del design italiano stanno intraprendendo attraverso la parole di quattro testimonial.

FRATELLI GUZZINI – Il design che migliora  la qualità della vita

Intervista a Sergio Grasso, Amministratore Delegato

“Design interprete del quotidiano” Sergio Grasso, Fratelli Guzzini
“Design interprete del quotidiano”
Sergio Grasso, Fratelli Guzzini

“Ritengo che il primo obiettivo per ogni impresa che voglia fare del buon design sia quello di ottimizzare l’utilità estetica e funzionale di un prodotto. Pensando all’Italia, tenendo conto della straordinaria storia artigianale e industriale del nostro Paese, è naturale aspettarsi qualcosa di più. Per Fratelli Guzzini che da più di un secolo rappresenta il Made in Italy nel mondo, ciò si concretizza in una continua ricerca sui bisogni dei consumatori, nel tentativo di offrire loro prodotti utili, stilisticamente vincenti e in grado di migliorare la qualità della vita di coloro che li utilizzano”.

L’innovazione progettuale come si dovrebbe esprimere?

“L’innovazione progettuale non deve essere autoreferenziale, ma deve sempre rispondere a dei reali fattori critici di successo per gli utilizzatori. Il Made in Italy, può certamente rappresentare un asset in termini di riconoscibilità, ma solo nella misura in cui viene ricondotto alla sua connotazione più “autentica”, ovvero quella che si riferisce a prodotti progettati, fabbricati e confezionati in Italia. Oggi, purtroppo, si assiste sempre più frequentemente a veicolazioni eccessivamente “estensive” del concetto, e ciò anche a danno della buona fede dei consumatori finali. Il Made in Italy non può quindi essere solo una formale indicazione di provenienza, ma, piuttosto, sinonimo effettivo del “saper fare”, di una forte capacità di innovazione progettuale, culturale e quindi profondamente identitaria”.

Cosa vuol dire per Guzzini buon design?

“Il ‘buon design’ è il design che con autenticità e consapevolezza sa restituire valore al fruitore finale. Per Guzzini, parafrasando un nostro storico payoff, il buon design è il ‘designed to be used’, un design che occupandosi di forma, ergonomia, gesti, funzioni, sa, con visione, restituire bellezza, soluzioni, qualità, stile, trasferendo valore agli oggetti di uso quotidiano. Il nostro obiettivo è quello di diffondere internamente una vera e propria cultura del ‘Design Thinking’, che caratterizza integralmente e in maniera diffusa la nostra organizzazione, dal management ai designer, alle preziose maestranze”.

Come trasmettere questi valori alla distribuzione?

ciotole
Format distributivi
che fanno percepire
le caratteristiche estetiche e funzionali degli oggetti

“Il rapporto produttore-distributore è un tema realmente cruciale, per affrontare con successo la sfida globale della crescita e dell’internazionalizzazione. Impresa e retailer devono cercare di conoscersi sempre meglio e scegliersi, individuando le diverse competenze distintive in grado di supportare i rispettivi vantaggi competitivi. Lo scenario distributivo italiano e internazionale è in continua evoluzione e credo sia arrivato il momento di effettuare delle scelte. I prodotti di Fratelli Guzzini, sono ben valorizzati all’interno di format distributivi in grado di farne percepire adeguatamente le caratteristiche estetiche e funzionali. Ciò può avvenire al meglio presso superfici di vendita profondamente coerenti in termini di quantità, qualità e posizionamento dei marchi e prodotti presenti a scaffale. Il punto vendita rappresenta l’anello più delicato della catena del valore, si tratta del luogo dove si può celebrare il successo di un prodotto, ma dove si può anche vanificarne il valore. Il compito dei nostri partner del dettaglio non è certamente facile e, consapevoli di ciò, stiamo investendo anche in comunicazione sul punto vendita. Vogliamo supportare il più possibile i partner distributivi nel trasferire la tecnologia, il design, i benefit, ma anche la passione che è alla base dei nostri prodotti”.

Qual è oggi l’atteggiamento del consumatore nei confronti di una proposta con un contenuto progettuale?

Tecnologia, qualità dei materiali, creatività danno vita a proposte come My Fusion
Tecnologia, qualità
dei materiali, creatività
danno vita a proposte
come My Fusion

“L’attenzione e la preferenza dei consumatori verso prodotti intelligenti, belli e ben fatti, sono fortemente aumentate. Vi è, infatti, una maggiore consapevolezza e diffusa capacità critica. Le proposte con contenuti originali sono premiate, purché vengano rese accessibili attraverso politiche di prezzo corrette, in linea con i reali valori del prodotto. Personalmente ritengo che il mutato contesto di consumo di oggi sia maturo per un design inteso come risultato di un processo progettuale rivolto adun elevato livello di diffusione. Mi piace pensare a un design che non sia una mera codifica stilistica ma piuttosto un fenomeno tendenzialmente “di massa”, nell’accezione più positiva e inclusiva del termine. Se il design è anche “bellezza”, quella che, parafrasando Dostoevzkij, “salverà il mondo” sarebbe un non senso il solo pensare di non estenderla al maggior numero di fruitori possibili”.

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