Fare Lume: candele tra arte e design al Poldi Pezzoli

La casa-museo di via Manzoni ha aperto nuovamente le porte al design con la mostra Fare
Lume. Candele tra arte e design,
in programma
dal 5 aprile al 21 maggio 2012, riconfermando il legame tra il mondo del design
e il Poldi Pezzoli, modello di un modo di abitare del passato.
L’esposizione,
a cura di Beppe Finessi, è una riflessione
storico-critica sulla candela
, tema di grande valenza storica e di evidente
suggestione. Oggetto apparentemente d’altri tempi, in un’epoca di innovazioni tecnologiche
eccezionali, la candela in realtà non ha mai smesso di attrarre per la sua
caratteristica unica di fare “magicamente” luce attraverso il fuoco.

In mostra
circa 50 opere, tra oggetti di design
(candele e candelieri) e opere d’arte contemporanea
, tra pittura, scultura
e installazione, suddivise in tre sezioni.
La prima
sezione, nel Salone dell’Affresco, presenta
candele progettate da noti designer, accostate a opere di artisti contemporanei
ispirate al tema della candela, come Candele del 1967 di Michelangelo
Pistoletto
. L’arte contemporanea è ulteriormente rappresentata, tra gli
altri, da opere di Luis Frangella,
Pierpaolo Calzolari
e Bonomo Faita.
Per il design verranno esposte alcune candele realmente ri-progettate come Le Morandine di Sonia Pedrazzini ispirate alle nature morte di Giorgio Morandi, l’orologio olfattivo per non vedenti Scented Time progettato da Sovrappensiero Design Studio o come le
candele di Ontwerpduo, Alessandra Baldereschi e Nathalie Dewez.
Nella Sala
Trivulzio
, sul grande tavolo e contornati dalle opere del Museo Poldi
Pezzoli, protagonisti saranno oggetti che alludono all’immagine e alla forma
della candela stessa, come la lampada di
Marcel Wanders
, che si accende soffiando su una lampadina a forma di
fiamma.
Nella Sala
del Collezionista,
infine, verrà esposta una significativa selezione di oggetti
apparentemente più tradizionali, come i
candelieri
, ma che in realtà stanno vivendo in questi ultimi anni una
stagione di grande rinnovamento
tipologico
, come testimoniato dai progetti dei grandi architetti O. M. Ungers e Richard Meier, quelli dei grandi maestri del design, da Bruno Munari a Philippe Starck, e
dei nuovi protagonisti della scena internazionale,
come Giulio Iacchetti, Ora-ïto, Maarten
Baas
e Donata Paruccini.

Completa
l’esposizione il “giornale della mostra” pubblicato in italiano e inglese,
edito da Corraini Edizioni, con contributi scientifici e le immagini delle
opere esposte.
Dalle sale
della casa museo milanese, Fare Lume è diventato poi la
copertina del quinto numero di
INVENTARIO
, che è stato presentato in anteprima in occasione dell’inaugurazione
della mostra.

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