Sviluppo sostenibile: un cammino che deve iniziare ora

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Kate Burson ha dedicato la sua carriera a lavorare sulle possibili connessioni fra business, politica e diritto, come catalizzatori per espandere e incoraggiare lo sviluppo sostenibile. Negli ultimi dieci anni ha lavorato con aziende e istituzioni politiche per sviluppare nuove strategie legate alla salvagurdia dell’ambiente. Durante la sua carriera ha co-guidato la politica energetica per lo stato di New York e ha sviluppato nuovi mercati e attività legate al nuovo business energetico in Tesla.

Con lei abbiamo parlato a 360 gradi del concetto di sostenibilità e di come le aziende del manifatturiero possono applicarne i principi. In primo luogo, è importante che l’attenzione alla sostenibilità, parta dal singolo, soprattutto in questo momento. Il tempo non è certo dalla nostra parte e più ne impieghiamo per iniziare a diventare realmente parte, con i nostri comportamenti, di un percorso che porti alla soluzione dell’emergenza, peggiori saranno i risultati per tutti. In questo scenario il ruolo delle aziende è fondamentale. Come singoli individui possiamo fare molto, ma le aziende hanno un impatto ovviamente maggiore sia sui sistemi produttivi veri e propri che sulle catene di approvvigionamento, sui dipendenti, sui con consumatori e… sui governi!

E il motivo per cui è essenziale concentrarsi sulla sostenibilità ora è perché, in particolare quando si tratta di cambiamento climatico, il tempo è un fattore di vitale importanza per salvare il nostro pianeta. Più a lungo aspettiamo a ridurre le emissioni, peggiori e imprevedibili saranno i risultati e più difficili le soluzioni. Per capire cosa sta succedendo basta chiudere gli occhi e pensare agli incendi boschivi che hanno trasformato i cieli di San Francisco in un arancione apocalittico o alle inondazioni, o al caldo record che sta vivendo l’Europa nel periodo estivo, alle inondazioni, alla siccità… sono tutti fenomeni collegati che diventeranno più gravi e frequenti quanto più tempo impiegheremo per affrontare il problema. Sì, NOW è essenziale per tutti noi, grandi e piccoli, inquinatori e non inquinatori. Le aziende manifatturiere possono e devono svolgere un ruolo fondamentale che si può esplicitare secondo differenti modalità. Quindi non devono sentirsi sopraffatte dai temi legati alla sostenibilità, devono piuttosto viverli come opportunità. Fra i punti da prendere in considerazione ci sono l’energia utilizzata, la tipologia di trasporto usata sia per l’input di materie prime che per la consegna dei prodotti finiti, la gestione dei rifiuti prodotti durante il processo, e anche le pratiche virtuose dei fornitori. È però necessario che le aziende ricevano informazioni più chiare che le aiutino a capire cosa può avere il maggiore impatto, per rendere sostenibili le scelte produttive, attraverso processi di facile attuazione e senza influire sulla loro stabilità economica e finanziaria.

Personalmente sto proprio cercando di aiutare le aziende a comprendere questi temi e a sviluppare strumenti per renderli le best practice più facili da attuare.

Ma quali i percorsi che devono intraprendere le aziende?

Sostenibile è un termine ampio, in questo confronto mi sto concentrando sulla sostenibilità intesa come ambientale con una sorta di lente macro, ma è importante notare che questo concetto implica anche risvolti sociali ed economici. Dobbiamo utilizzare le risorse in un modo che “non funzionino” solo per i nostri bisogni individuali attuali, ma con un approccio che consenta anche agli abitanti del mondo del prossimo futuro – e, si spera, a lungo termine – di godere di queste risorse.

Dobbiamo utilizzare le risorse in un modo che “non funzionino” solo per i nostri bisogni individuali attuali, ma con un approccio che consenta anche agli abitanti del mondo del prossimo futuro – e, si spera, a lungo termine – di godere di queste risorse.

Ci sono differenti modalità per generare una politica produttiva green, mi soffermerò su un paio. Affinché un’azienda sia sostenibile, dovrebbe in primo luogo analizzare le risorse che utilizza per realizzare il suo prodotto e predisporre un piano per migliorare le sue pratiche produttive. Un piano che preveda, ad esempio, il diventare più efficiente dal punto di vista energetico, utilizzare elettricità rinnovabile o pulita, riutilizzare materiali e adottare mezzi di trasporto a emissioni zero.

Così come cercare fornitori sostenibili e di qualità nel proprio ecosistema; distributori e fornitori sono infatti partner chiave in questo processo. Ad esempio, Dhl, Fedex, Ups stanno iniziando a utilizzare furgoni a emissioni zero. È necessario accelerare questo processo. Altro elemento focale da applicare è il condividere con i clienti le modalità per smaltire o riciclare, alla fine del ciclo di vita, i prodotti. A chi fosse interessto ad approfondire quest’area tematica, consiglio la guida sviluppata da Bill Gates e Breakthrough Energy che include le migliori pratiche utilizzate da un brand leader come Apple.

Mi rendo conto che tutte queste attenzioni e modalità possano sembrare ad un’azienda opprimenti, ma sono anche convinta che questo senso svanisca immediatamente se si acquisisce la consapevolezza che tutto ciò che è possibile fare per utilizzare risorse più pulite, più efficienti e più sostenibili nelle varie fasi produttive e gestionali è fondamentale per il futuro.

Fare un passo avanti positivo ogni giorno (idealmente con un piano intelligente) influisce positivamente sulle comunità e sulle generazioni vicine e lontane, del presente e del futuro.

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