Lanzavecchia+Wai: Innovare significa porsi la giusta domanda

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©DavideFarabegoli

Guardare al futuro un tema centrale per i designer. Cosa significa innovare oggi? Lo abbiamo chiesto a Lanzavecchia+Wai che ci hanno dato stimolanti risposte su questo tema, complesso e affascinante. Nonostante diversi punti di vista dei designer, che avrete modo di scoprire leggendo altre interviste, un fatto è emerso con chiarezza. L’innovazione continua ad essere un tema centrale del progetto sul quale ogni designer avverte la necessità di confrontarsi.

Il lavoro dello studio Lanzavecchia+Wai comprende sia Limited edition che oggetti realizzati per noti brand come Zanotta, FIAM, Cappellini, De Castelli, Bosa ecc. nonchè progetti speciali per Hermès, La Triennale di Milano, MAXXI, Alcantara ecc.

Lanzavecchia+WaiCosa significa per Lanzavecchia+Wai innovare?

Innovare vuol dire saper rispondere ad una domanda giusta. Il processo di creazione per noi non è mai una forma data a priori, è sempre il risultato di una ricerca che va ad indagare il contesto e l’humus culturale in cui il progetto andrà a vivere. L’innovazione nasce quindi dal porsi la domanda corretta. Innovare inoltre vuol dire guardare al futuro ma non dimenticarsi mai del passato. Per noi l’innovazione nasce sempre da sinergie, dalla contaminazione tra saperi e campi di ricerca diversi, tra umanesimo e scienza. Crediamo molto nella ricerca e riteniamo che studiare i rituali o utilizzi impropri, non corretti delle cose crei innovazione. L’utente finale è molto intelligente quindi è importante lasciare delle porte aperte al progetto, affinché il suo uso possa essere personalizzato. Ma per produrre innovazione è anche molto importante il coraggio imprenditoriale. È molto più facile produrre le cose che fanno i competitor piuttosto che introdurre in catalogo un oggetto ancora non esistente. Magari si investe in nuovi materiali ma scommettere su nuovi stili di vita è un azzardo. Se il design è un laboratorio di cultura pensiamo che agli imprenditori spetti il compito di disegnare il mondo di domani.

Lanzavecchia+WaiC’è un progetto che incarna il vostro modo di intendere l’innovazione?

Si accennava prima a come l’innovazione possa nascere dalla contaminazione tra culture e stili di vita diversi. “Wave” è in questo senso emblematica. Si tratta di una shoebench che abbiamo progettato prendendo in prestito l’archetipo della panca dove riporre le scarpe prima di entrare in casa, diffusa in Asia. La nostra interpretazione ha trasformano la shoebench in un lussuoso oggetto scultoreo che ci invita a prenderci più cura di noi stessi e delle persone che vivono con noi, lasciando fuori dalla porta le scarpe che possono avere dei contaminati. “Wave” è realizzata in rame puro, un materiale scelto per le sue caratteristiche antibatteriche. Un altro progetto innovativo è “Segni” una collezione di sedute che possono essere composte dall’utente in maniera diversa. È dedicata alla nuova generazione degli sdraiati ossia ai lavoratori da letto, da divano ecc. e l’idea ci è venuta perché non esistono ancora oggetti che ci aiutino quando lavoriamo a pancia in giù, su un lato o nelle più varie posizioni ecc. L’oggetto è prodotto da artigiani siciliani specializzati nella produzione di mobili in stile che con “Wave” hanno messo in atto una vera e propria riconversione stilistica.

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