Il concept – bistrot “Corsia del Giardino” a Milano

Il bistrot-pasticceria Corsia del Giardino è un locale in pieno centro tra via Montenapoleone e La Scala di Milano; una scenografica location, che trae ispirazione da un giardino immaginato e prende il nome dalla stessa via Manzoni, antichissima via cittadina chiamata nella Milano neoclassica proprio “corsia del giardino” per la fitta presenza di giardini all’interno degli storici palazzi che vi si affacciano. Ed è proprio il Giardino del Museo Poldi Pezzoli la cornice che decora il bistrot.

Ideatore e curatore del progetto Corsia del Giardino, l’architetto Nicola Gisonda, già autore dell’importante restauro di Officine del Volo di Milano: “Il luogo mi ha affascinato nel momento in cui ho attraversato il confine tra la galleria di accesso alla corte e via Manzoni. Gli occhi si sono posati sul giardino di fronte, attratti inevitabilmente dal verde acceso delle imponenti piante che si fondono con l’azzurro del cielo e con l’intensa luce del luogo aperto, contrapposta alla penombra della galleria alle nostre spalle. Stupore e curiosità sono le sensazioni che pervadono chi entra nella corte, accompagnate dal silenzio che ad ogni passo si sostituisce al frastuono e alla dinamicità di via Manzoni. È
come chiudere una porta alle spalle. Solo girandosi ci si rende conto di quanto poco spazio ci divide dalla frenesia. Un ambiente magico che corrisponde alla mia idea di luogo di ristoro e di pausa. Non avevo altra scelta che far vivere per sempre quelle sensazioni, riportandole nello spazio che mi trovavo a progettare, annullandone i confini spaziali,
pensando ad un unico ambiente tra interno ed esterno.”

Il locale si sviluppa per 200 mq, con grandi vetrate immerse buona parte nel giardino del Poldi Pezzoli e vista sulla fontana dei Cavalli dell’architetto Lomacci, mentre le rimanenti si affacciano sull’ampia corte che si sviluppa sino alla principale via.
Il verde, lo spazio e il giardino circondano questo luogo diventandone parte. Dalle ampie finestre alla corte esterna, sino ai riferimenti cromatici proposti in questo interior design ispirato nelle forme e nei colori alle geometrie naturali, si dà vita a un unico giardino dall’interno all’esterno e viceversa.

Il locale si sviluppa con una pianta aL“: di fronte all’ingresso, a cui si accede dalla corte interna, si trovano il corner dedicato alla pasticceria e l’area bar; sulla destra, a un livello lievemente rialzato cui si accede attraverso una scala di tre gradini, vi è la sala per i clienti, dalla quale si gode della vista sul giardino. Sul fondo di questa vi è il bancone-food a vista, al di là del quale si trova la cucina, separata da una vetrata, che unisce e allo stesso tempo divide gli ambienti. Il bistrot è inoltre collegato allo showroom dell’azienda Gessi, leader nella produzione di rubinetteria di design, che si trova al piano inferiore.

Il progetto architettonico e gli arredi sono tutti inediti e disegnati ad hoc per il locale.
L’interior design si ispira alle geometrie della natura, interpretate non in modo esplicito, ma concettuale e simbolico. Due sono i segni grafici principali che caratterizzano tutto il lavoro: linee verticali irregolari, che si rifanno alla vegetazione, e forme circolari che richiamano l’idea del bouquet di fiori. Queste linee sono state riadattate e rielaborate nella progettazione dei vari arredi, utilizzando materiali e colori di volta in volta diversi.
Il verde e il marrone, toni dominanti in natura, rappresentano le nuances prevalenti in Corsia del Giardino. Tutti i materiali impiegati sono naturali: il marmo verde Ming, che riveste tutte le principali consolle food-pasticceria-bar, si unisce armonicamente con il rovere tinto-testa di moro dei mobili, fino a sfumare nei pavimenti di seminato di marmo color tortora.
I banconi food-pasticceria-bar sono costituiti da due parallelepipedi, uno in acciaio e uno, frontale, in marmo verde Ming. Quest’ultimo, ancorato a quello in acciaio, sembra come sospeso, dando così un’idea di leggerezza che volutamente si contrappone all’aspetto monolitico del marmo. Il fronte dei banconi presenta una complessa e inedita lavorazione, costituita da numerose forature disposte circolarmente (per un totale di quasi 7.000 a bancone) e a diversa profondità, che formano cerchi su più livelli e parzialmente sovrapposti. Un’immagine che, per la sua struttura, diventa dinamica a seconda del punto di vista dello spettatore: l’effetto visivo finale è quello di un bouquet di fiori mosso dal vento.
Alle spalle del bar si trova un pannello di colore bianco, il cui disegno sembra essere il calco della lavorazione del bancone-bar. Sulle consolle sono state posizionate delle luci a sospensione Minimini di Luceplan, veri e propri rami in alluminio bianco.
I mobili (sedie e tavoli), tutti realizzati in legno di
rovere tinto testa di moro, riprendono, in modo mai scontato o banale –
talvolta più nascosto, talvolta più esplicito -, il gioco delle linee
verticali irregolari.

Per delimitare le varie aree del locale sono state appositamente progettate alcune “quinte“, anch’esse riconducibili alle forme circolari, con un’applicazione però differente: esse sono composte da numerosi dischi di forma rotonda, intarsiati e uniti tra di loro. Diversi sono i materiali utilizzati: il rovere tinto si alterna al marmo verde Ming e al cristallo riflettente color bronzo.
Lo stesso concetto, ma con una realizzazione del tutto diversa, si applica al controsoffitto presente nella sala, che ha anche la funzione di vano tecnico e di “trappola del rumore”, per dare un maggior comfort all’ambiente.
I tre gradini di accesso alla parte rialzata sono costituiti da una “L” rovesciata in blocco di marmo Ming e fuoriescono dal pavimento senza nessuna struttura di ancoraggio visibile, come fossero asperità presenti in natura. Accanto ai gradini si trova una pedana per disabili integrata nel pavimento.

Entrando nei bagni si ha la sensazione di essere avvolti dalla vegetazione. Le pareti sono rivestite di numerose lastre in quarzite di un unico tono uniforme, opportunamente tagliate con l’obiettivo di creare un fondo neutro impenetrabile color nocciola, interrotto da liste di cristalli riflettenti di color bronzo, che si intrecciano verticalmente tra di loro.
Lo sguardo è attratto dai cristalli e ne scruta la profondità, come cercando di scorgere l’orizzonte dietro gli alberi. Muovendosi all’interno degli ambienti, l’immagine riflessa viene spezzata continuamente, come se si camminasse in un bosco, in cui la nostra visuale è continuamente interrotta dalla presenza delle piante.
Per la rubinetteria è stato utilizzato un modello a forma di goccia dell’azienda Gessi.

Scheda tecnica fornitori
Forniture lavorazioni marmi Alimonti Gottardo, Viale del Lavoro 13, Romano di Lombardia (BG)
Realizzazione pavimento in resina bagni Kerakoll
Apparecchiature per la ristorazione Electrolux
Banchi beverage e food Prisma
Rubinetteria bagni Gessi


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