In Italia si ritorna a sposarsi, ad affermarlo è proprio l’Istat: infatti, secondo i dati dell’istituto di ricerca, nel 2015 sono stati 194.377 matrimoni nel nostro Paese, circa 4.600 in più rispetto all’anno precedente. Un dato in controtendenza: era dal 2008 che non si assisteva ad una crescita del numero delle nozze.
Ma non solo, l’aumento dei matrimoni sembra proseguire e rafforzarsi anche nel 2016: i dati provvisori riferiti al periodo gennaio-giugno parlano di 3.645 celebrazioni in più rispetto allo stesso periodo del 2015.
Crescono anche le prime nozze tra giovani di cittadinanza italiana (144.819, circa 2.000 in più rispetto al 2014), che avevano subito una forte contrazione anche per un dato strutturale: la diminuzione della popolazione in età compresa fra i 16 e i 34 anni. Proprio questo elemento strutturale insieme a fattori economici influisce anche sull’età di chi si sposa per la prima volta: la media è di 35 anni per lui e di 32 anni per lei.
Il risultato? Un mercato che si delinea sempre più interessante e che, secondo fonti accreditate, nel 2014 è salito in Italia a 5,2 miliardi di euro (a livello mondiale il giro d’affari non è lontano dai 300 miliardi di dollari l’anno). Si tratta di un settore estremamente frammentato: catering, location, abiti, bomboniere, fotografo, eccetera. E in cui la lista nozze dovrebbe, probabilmente, ripensare il suo ruolo.
Nel frattempo, c’è già chi sta pensando a come valorizzare al massimo questo trend positivo: ancora una volta, le startup. Ad esempio Martha’s Cottage, un portale verticale di e-commerce nato nel 2013 interamente dedicato al matrimonio che ha registrato un giro d’affari 2015 di 400mila euro e che, anche per il 2016, prevede un fatturato in crescita del 30%.
Ma attenzione: anche qui di lista nozze non si parla. Criticità o opportunità?
