Partendo da un’analisi generazionale l’International Housewares Association, in collaborazione con NPD, Springboard Futures e Cadent Consulting, ha identificato cinque trend chiave dello stile di vita attuale che stanno improntando gli acquisti di prodotti per la casa.
1 IL TEMPO
I consumatori si sentono sempre “a corto di tempo” a causa di una confluenza di richieste di lavoro e di organizzazione familiare. Pertanto attribuiscono un valore elevato alle proposte che consentono di ottimizzare le tempistiche anche nella preparazione dei pasti e in generale nella gestione della casa.
Cosa viene richiesto ai prodotti – Programmazione: ci sono oggi molteplici prodotti che possono, tramite l’utilizzo di app, essere programmati e gestiti da remoto. La tecnologia sempre più evoluta e diffusa in questo ambito viene vista come opportunità. – Riduzione della manutenzione: oggi è possibile, ad esempio per i piccoli elettrodomestici, l’autodiagnostica, ma anche per i prodotti a bassa o nulla tecnologia saranno apprezzati accorgimenti che ne semplificano la cura (lavabili in lavastoviglie, lavabili in lavatrice o addirittura autopulenti…).
Cosa viene richiesto al punto vendita – Semplificare la scelta attraverso display che presentano informazioni di facile e immediata comprensione sui prodotti, su funzionalità, utilizzo e manutenzione. – Proporre un’esperienza di pagamento facile e friendly. Concetti come click and collect, in-store pick-up o “acquista con la app e ritira in negozio”, eliminano la necessità di rimanere in fila per il check-out e di armeggiare con i processori di pagamento. – Offrire un’assistenza post-vendita efficiente anche da remoto.
2LO SPAZIO
Gli ambienti abitativi non solo stanno diventando più piccoli ma anche la composizione delle famiglie cambia. Questa dinamica sta plasmando profondamente l’industria degli articoli per la casa: i prodotti devono adattarsi agli spazi dei consumatori e soddisfare le esigenze di coloro che li occupano.
Cosa viene chiesto ai prodotti – Combinare due o più funzione, una tendenza molto evidente nei piccoli elettrodomestici ma che si applica anche ai gadget da cucina, agli strumenti di cottura e ai complementi d’arredo. – Spazi abitativi più piccoli richiedono prodotti che occupino poco spazio, compatti, pieghevoli, impilabili… – In ordine sì, ma con stile: le proposte per lo storage devono esser funzionali ma anche esteticamente piacevoli diventando veri e propri articoli d’arredo.
Cosa viene richiesto ai punti vendita – Proprio come ci sono modi per massimizzare lo spazio domestico, tecnologia e logistica possono far sembrare un piccolo negozio molto più grande: la possibilità di acquistare in negozio attraverso un catalogo virtuale coinvolgendo le aziende produttrici nelle consegne a domicilio consente al punto vendita di risparmiare magazzino. – Semplificare la percezione delle dimensioni di un prodotto esponendolo ad esempio sia in funzione che stoccato, oppure consentendo attraverso l’utilizzo della realtà aumentata di ambientarlo nell’abitazione del cliente. – Interagire con differenti target: il retailer dovrebbe essere in grado di comunicare le caratteristiche e le funzionalità di un prodotto in maniera chiara e immediata a differenti generazioni.
3L’ESPERIENZA
L’utilizzo dei social media ha implementato le possibilità di condividere le proprie esperienze e di imparare dalle esperienze degli altri. Questo fa sì che i consumatori, sempre di più, ricerchino concept di prodotto che li rappresentino, che raccontino il loro specifico lifestyle; quando provano, acquistano e utilizzano un prodotto pensano anche all’esperienza che è in grado di creare e all’effetto che farà sui propri follower reali e virtuali.
Cosa viene chiesto ai prodotti – Il consumatore desidera ricreare esperienze appaganti solitamente vissute fuori casa, ecco allora che proposte per realizzare una cena gourmet, una spa casalinga o intrattenimenti di qualità lo gratificano anche perché lo rendono un riferimento della propria “tribù”. – Competenze, passioni, abilità (esperto della mixology, provetto pasticcere, mago dell’organizzazione…) contribuiscono a crearsi un’immagine. Per questo si ricercano proposte che non solo aiutano a esprimere le proprie abilità, ma le facciano crescere attraverso funzionalità sempre più performanti, suggerimenti, formazione… – Essere il primo a possedere qualcosa significa essere sempre sempre aggiornati sulle nuove tendenze, un influencer in grado di impressionare i propri contatti. L’innovazione è un percorso irrinunciabile per la produzione.
Cosa viene chiesto al punto vendita – Il negozio è uno spazio dove si ricercano anche esperienze, perciò attraverso visual, layout, esposizione, attività deve diventare memorabile, creare interazione, personalizzare il rapporto con il cliente. Come? – La tecnologia può aiutare a rendere più interattivo il processo d’acquisto. La realtà aumentata consente ai consumatori di visualizzare i prodotti all’interno delle loro case, mentre le piattaforme gestionali permettono di confrontare rapidamente le caratteristiche dei prodotto e prendere decisioni. – I corsi, le attività, le dimostrazioni instore implementano le relazioni con i clienti puntando sul loro desiderio di accrescere (facilmente) competenze e abilità. La raccolta dati su preferenze e passioni del proprio target permette di offrire attività e proposte personalizzate che lo gratificano.
4IL BENESSERE
La maggiore consapevolezza delle esigenze di una salute mentale e fisica, per condurre una vita più sana, permea tutti gli aspetti delle decisioni di acquisto. I consumatori vogliono acquistare prodotti di cui si fidano perché migliorano il loro benessere e la qualità generale dello stile di vita.
Cosa viene chiesto ai prodotti – La capacità di fornire ai consumatori dati relativi ai fattori di benessere delle loro vite consentendo loro di reagire e tenere traccia dei cambiamenti, sia che si tratti di fitness tracker che forniscono informazioni sull’attività fisica, o di sensori che leggono i dati sulla qualità dell’aria di uno spazio, o ancora di articoli per la cura personale che misurano i parametri relativi alla salute. – Dall’altra parte, invece, i prodotti che normalmente richiedono o emettono sostanze che potrebbero essere considerate antitetiche al benessere dei consumatori devono essere reinventati (ad esempio strumenti di cottura, prodotti per la pulizia, tessuti…). – I consumatori sono bombardati da messaggi relativi alla qualità dell’aria che respirano, del cibo che mangiano e dei materiali con cui entrano in contatto, evidenziare la riduzione o l’eliminazione di questo tipo di preoccupazioni crea una sensazione rassicurante di serenità (….Free).
Cosa viene chiesto al punto vendita – I negozi hanno molteplici opportunità per qualificarsi come hub di “benessere”, attraverso ciò che possono eliminare e ciò che possono aggiungere. I consumatori che percepiranno un negozio come attento al benessere dei suoi clienti e non solo ai profitti lo sceglieranno indipendentemente dal prezzo degli articoli in assortimento. Quindi cosa fare? Ecco due proposte. – Offrire esperienze di benessere, organizzando lezioni di yoga in negozio o ospitando corner di centri fitness. – Organizzare incontri con dietisti, nutrizionisti, esperti di feng-shui che possono aiutare a creare aree di benessere domestico orientando gli acquisti.
5LA SOSTENIBILITA’
I consumatori, soprattutto delle generazioni più giovani, sono particolarmente attenti alle tematiche relative sia ai cambiamenti climatici globali che alle questioni ambientali locali, e richiedono politiche responsabili sia da parte della produzione che della distribuzione. Alle aziende non basta più offrire un buon prodotto, l’attenzione alla sostenibilità è un elemento imprescindibile per creare affezione al marchio.
Cosa viene chiesto ai prodotti – Sostenibilità non vuol dire semplicemente diminuzione delle immissione di Co2, i consumatori richiedono ai loro brand di riferimento una filosofia green a 360 gradi che implica attenzione all’ambiente di lavoro e alla gestione del personale, trasparenza nella catena di approvvigionamento, partecipazione attiva a operazioni charity, costruzione della autenticità di prodotti legati a culture specifiche… – L’abbandono dei monouso focalizza l’attenzione su nuove soluzione delle medesime tipologie di prodotto. – Cresce l’apprezzamento verso la ricerca volta a rallentare i processi di usura e all’utilizzo di materiali riciclati.
Cosa viene chiesto al punto vendita – I retailer possono interpretare il desiderio di shopping sostenibile sia attraverso i loro assortimenti che le loro pratiche di business. – Collaborare con fornitori capaci di garantire una filiera produttiva sostenibile e di offrire documentazioni e strumenti per poterla raccontare al cliente. – Assistere i consumatori nello smaltimento responsabile dei prodotti anche attraverso operazioni e di marketing tipo “porta il tuo usato, riceverai uno sconto per uno nuovo”.