Nel 2025 i B&B in Italia superano le 32.000 unità e il 65% è gestito da donne, che guidano la crescita con un modello di ospitalità radicato nei territori e aperto all’innovazione
Il comparto dei bed & breakfast in Italia continua a rappresentare una componente rilevante del turismo nazionale, con oltre 32.000 strutture registrate nel 2025. Si tratta di un segmento che, pur collocandosi in una nicchia rispetto all’hôtellerie tradizionale, genera impatti economici significativi sulle economie locali e si conferma un volano per la valorizzazione territoriale.
Dal Rapporto B&B Italia 2025, realizzato dalla piattaforma italiana di prenotazioni Bed-and-Breakfast.it emerge un dato di particolare interesse: circa il 65% dei B&B è gestito da donne. Un primato che non si limita a un aspetto statistico, ma incide profondamente sulle caratteristiche del modello di ospitalità diffusa. Le gestioni femminili si distinguono per una maggiore attenzione alla personalizzazione del servizio, alla qualità percepita dal cliente e alla creazione di valore aggiunto attraverso esperienze autentiche. Ciò si traduce in una capacità competitiva che compensa i limiti dimensionali tipici delle microimprese.
Dal punto di vista economico, il modello di business femminile appare più orientato alla diversificazione dei canali di ricavo (integrazione del reddito familiare, utilizzo del patrimonio immobiliare, attività imprenditoriale a tempo pieno) e a una gestione prudente dei costi, elementi che contribuiscono a una maggiore resilienza in un mercato soggetto a oscillazioni.
Dinamiche di mercato e distribuzione geografica

Il settore registra nel periodo 2024-2025 una crescita del 4,5% nelle nuove aperture, con un trend più dinamico nel Sud Italia, dove i B&B si confermano un’opportunità per l’economia turistica locale. La distribuzione delle strutture vede il quasi la metà delle strutture nel Nord Italia (44,1%) seguito dal Centro (26,9%), dal Sud (16,1%) e dalle Isole (12,9%). Il prezzo medio a notte per camera si concentra prevalentemente nella fascia 60-100 euro.
Il dato geografico evidenzia come i B&B non siano soltanto un fenomeno turistico, ma anche un fattore di riequilibrio economico per aree meno industrializzate, offrendo possibilità di reddito e di autoimprenditorialità soprattutto in contesti periferici.
La maggior parte delle prenotazioni avviene tramite piattaforme online, con una crescita costante dell’utilizzo dei social media per la promozione diretta. Tale dinamica introduce un elemento di disintermediazione che, se da un lato aumenta la visibilità internazionale (quasi il 60% degli ospiti proviene dall’estero), dall’altro espone i gestori a una forte dipendenza dalle condizioni imposte dagli operatori digitali globali.

Scenari e prospettive economiche
Il comparto dei B&B è chiamato a confrontarsi con alcune sfide cruciali come la pressione concorrenziale delle piattaforme di short rent, che tende a comprimere i margini; la necessità di adeguamento normativo, ancora frammentato tra regioni e comuni e l’esigenza di differenziarsi puntando sulla qualità e sull’identità locale.
In ogni caso, Il Rapporto B&B Italia 2025 conferma che i B&B italiani non sono soltanto una forma alternativa di ospitalità, ma una leva economica strategica. La maggioranza femminile nel settore non è un dato accessorio, ma un elemento strutturale che contribuisce a definire la fisionomia del comparto: un turismo diffuso, radicato nel territorio e orientato a creare valore non solo economico, ma anche culturale e sociale.

