Mostra: il design di Achille Castiglioni da toccare. Salviamo la Fondazione!

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Achille Castiglioni

Achille CastiglioniFino al 13 febbraio 2024, alla Fondazione Achille Castiglioni è visitabile una mostra che “restituisca e condivide un punto di vista inaspettato sul lavoro di Achille Castiglioni”. “Fa ballà i man, il Design dei Castiglioni guardato con mano” strizza l’occhio e stringe la mano al famoso detto milanese/lombardo “Fa ballà l’oeucc”, ovvero “Fai ballare l’occhio”: stai attento, guarda bene. In questo caso a ballà sono le mani: devono toccare, afferrare, premere, ruotare. Gesti semplici, all’apparenza banali, ma gesti a cui i Castiglioni hanno dato un’attenzione che merita di essere raccontata.

La visita suggerisce, in maniera laboratoriale e gentilmente provocatoria, un diverso modo di osservare: il punto di vista dell’oggetto trasformato in punto di con-tatto. “Tra tutti gli oggetti progettati dai Castiglioni – racconta il curatore Marco Manzini di Design Studio – ho scelto di approfondire quelli che presentavano maggior interazione tra la forma e la mano, l’uso e il gesto. Una sfida che ha trovato il proprio ossigeno all’interno della relazione forma-funzione, presupposto fondamentale nel lavoro dei Castiglioni.”

“Gli oggetti devono fare compagnia”, diceva Achille, una chiara sintesi di umanizzazione dell’inanimato che si deve quindi dotare di un’estensione “familiare” alla mano umana. Così sugli oggetti nascono maniglie, pomoli, incavi, pomellini, manicotti rotanti, elementi che favoriscono la presa. Sono oggetti che tendono la mano all’utilizzatore, sono lì per essere usati, consumati, vivere nella nostra vita.

Achille Castiglioni“Mi sono così inventato un alfabeto gesticolare – prosegue il curatore -, un abaco di gesti che si ritrovano in ben 42 progetti esposti in cui la mano è complice del progetto: in alcuni casi diventa proprio l’elemento innovativo e sorprendente.”

L’invito della mostra è quello di sperimentare, guardare gli oggetti in modo diverso, non con la semplificazione e la rapidità dell’occhio, ma con la lentezza e la cura della mano, del tatto, per indagare meglio gli aspetti funzionali e pratici.

Però attenzione, non è quella mano che accarezza l’oggetto e ne apprezza e ne riconosce la forma più o meno scultorea, bensì è quella della mano che compie il gesto funzionale per utilizzare l’oggetto stesso. La mano che sposta una poltrona, “frulla” il caffè con un cucchiaino, rovescia un bicchiere, serve il the, orienta una luce, accende e spegne una lampadina …. qui il gesto è il “componente principale di progettazione” (A.C.), l’oggetto viene dopo.

L’esposizione è ospitata nella sede della Fondazione Castiglioni, in Piazza Castello 27, che dopo 20 anni dalla sua costituzione e oltre 80.000 visitatori, ha recentemente ricevuto lo sfratto. Gli eredi del Maestro, Carlo e Giovanna Castiglioni, stanno dialogando con le istituzioni per trovare una soluzione e dare nuova vita alla Fondazione nel luogo storico oppure in una nuova struttura tutta da progettare.

 

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