Dalle illustrazioni di Gruau alle composizioni di Manlio Rho, una nuova concezione dell’arte tessile che conquista pareti e pavimenti
Non più semplici complementi d’arredo relegati ai pavimenti, ma vere e proprie opere d’arte capaci di trasformare qualsiasi ambiente. È questa la filosofia che guida Amini, azienda che sta ridefinendo il concetto stesso di tappeto, elevandolo da accessorio funzionale a protagonista dell’interior design contemporaneo.
La rivoluzione è tanto concettuale quanto estetica: i tappeti Amini nascono dalla collaborazione con archivi storici, fondazioni culturali e designer di fama internazionale, dando vita a creazioni che dialogano con lo spazio in modi inediti. La loro versatilità ne consente l’utilizzo tanto a pavimento quanto a parete, trasformandoli in installazioni artistiche che meritano la stessa attenzione riservata a un quadro.
L’Eleganza Senza Tempo di René Gruau
Tra le collezioni più rappresentative spicca la serie dedicata alle illustrazioni di René Gruau, il celebre disegnatore italo-francese che ha segnato la storia della moda e dell’illustrazione. I tappeti “Man”, “Woman” e “Cap”, realizzati in collaborazione con l’archivio Fede Cheti, traducono in fibre tessili l’iconico stile dell’artista.
“La donna di Gruau esprime seduzione ed erotismo, fascino e malizia”, spiegano dall’azienda. Un universo femminile che prende forma attraverso annodature preziose, in un’edizione limitata di soli 99 esemplari numerati che ne sottolinea il valore collezionistico.
Metafisica Tessile con Elisa Ossino
Diverso ma altrettanto affascinante l’approccio di Elisa Ossino nel tappeto “Nostalghia”. Qui l’atmosfera metafisica si materializza attraverso un’architettura silenziosa e sospesa nel tempo, evocando “una città sommersa che appare sotto la superficie dell’acqua”. Il disegno bidimensionale, attraverso la sapiente combinazione di forme e colori, riesce a suggerire la complessità tridimensionale della realtà.
L’Eredità di Manlio Rho
Particolare attenzione merita la collezione ispirata all’opera di Manlio Rho, figura di spicco dell’astrattismo italiano. “Composizione 1956”, disponibile nelle varianti Beige e Charcoal, nasce dalla riproduzione di un disegno originale dell’artista, testimone di un momento di revisione critica verso una maggiore concretezza espressiva.
“Composizione 74” rappresenta invece un bassorilievo tessile, dove textures e annodature creano un tappeto monocromatico dal carattere forte ma raffinato. “Composizione 57 12” completa la trilogia, riprendendo le forme pure e la particolare tavolozza cromatica dell’artista.
L’Innovazione Incontra la Tradizione
La ricerca non si ferma al passato, come dimostra il tappeto “Jean” dello studio Juma. Qui iuta grezza e lana si intrecciano in una scultura bidimensionale realizzata attraverso l’antica lavorazione Soumak, reinterpretata in chiave contemporanea. Un perfetto esempio di come tradizione e innovazione possano convivere armoniosamente.
Un Mercato in Evoluzione
Questa nuova concezione del tappeto risponde a un mercato in profonda trasformazione, dove i consumatori ricercano sempre più pezzi unici capaci di raccontare una storia. Non più acquisti d’impulso, ma investimenti consapevoli in oggetti che uniscono funzionalità ed estetica, artigianalità e design.
L’approccio Amini si inserisce perfettamente in questo trend, offrendo creazioni che sono al tempo stesso complementi d’arredo e opere d’arte. Una filosofia che sta conquistando architetti, interior designer e collezionisti, ridefinendo il ruolo del tappeto nell’abitare contemporaneo.
In un’epoca in cui la casa è diventata più che mai il riflesso della personalità di chi la abita, i tappeti Amini si propongono come strumenti di espressione artistica, capaci di trasformare qualsiasi spazio in una galleria d’arte privata. Perché, come dimostra questa collezione, l’arte non ha confini: può essere calpestata, appesa, vissuta quotidianamente senza perdere la sua forza espressiva.
