Maison & Objet, la trasversalità creativa

Sempre più trasversale, questa è sostanzialmente la parola d’ordine dell’ultima edizione di Maison & Objet  (21-25 gennaio 2011), dichiaratamente impegnata a rispondere alle aspettative di un mercato internazionale, che continua a guardare a Parigi come alla fiera professionale – ma anche molto godibile in termini di proposte e allestimento – capace di offrire prodotti e tendenze sotto il duplice segno della qualità e della creatività.

I numeri confermano una sostanziale stabilità, seppure con alcuni distinguo, nell’afflusso dei visitatori, se confrontati con l’edizione 2010: hanno partecipato 85.098 buyer e consulenti, di cui 45.953 francesi (-6%) e 39.145 di provenienza internazionale (+7%).  Una percentuale in crescita (il 46% sul totale) quindi, quella dei visitatori internazionali, di cui la maggior parte continua a parlare italiano (+2,77%), seguita da Belgio (-0,38%), Gran Bretagna (+8,30%), Germania (+4,99%), Svizzera (+9,66%), Spagna (-1,26%), Paesi Bassi (+0,63%).  Particolarmente interessante (anche come segnale di ripresa di questi mercati) la crescita dei visitatori arrivati da USA (+25,41%), Russia (+30%), Giappone (+41%).

Le preregistrazioni hanno confermato anche una crescita dei grandi buyer e dei consulenti internazionali, a scapito dei piccoli distributori che sono stati indeboliti dai due anni di flessione economica. Abbiamo registrato qualche assenza eccellente, ma anche molti nuovi marchi che si sono ritrovati a esporre per la prima volta nella Capitale de la Creation.

L’ “air du temps” che si respirava nei corridoi del salone parigino Maison & Objet a gennaio era comunque di positività, associata alla volontà dei diversi settori rappresentati di ritrovare una piena, seppure diversa, sintonia con il mercato di riferimento. Impossibile dar conto delle tante iniziative a corollario dei momenti espositivi, dai “talents à la carte” che presenta giovani progettisti agli incontri di “Paris des Chef”, tra protagonisti della gastronomia e del design, solo per citarne alcuni dei più interessanti.

In questo senso, la parola d’ordine Intensità, tema scelto dall’Osservatorio delle Tendenze di Maison & Objet, protagonista delle tre mostre curate come di consueto da Vincent Grégoire dell’agenzia NellyRodi, Elizabeth Leriche e François Bernard, quest’anno è parsa particolarmente stimolante. 
Se “in un’epoca sotto tensione si ha voglia di vivere più e meglio” e la casa diventa il luogo dove esperire appieno la vita, gli oggetti devono offrirci esperienze intense, addirittura dilatate e iperreali,  dal 3D al nuovo optical, dai decori ipnotici alle materie sensuali, dalle proposte “unplugged” locali ed essenziali, fino all’alta tensione di esperienze ai confini dell’arte. Tutto sotto il segno di una qualità che, anch’essa, deve essere intensa, indiscutibile, più reale del reale: perché solo così, per il consumatore post-crisi, varrà  la pena di trasformare il desiderio in una scelta.

Il prossimo e stimolante appuntamento con Maison & Objet, a Paris-Nord Villepinte, è dal 9 al 13 settembre 2011.

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