Creare connessioni emozionali. Defne Koz per Nude

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FORESTA by Defne Koz

Per Defne Koz, designer turca, il vetro è “un materiale prezioso che merita di essere utilizzato per prodotti importanti combinando l’uso quotidiano con l’attenzione per la ritualità domestica”. Con questo materiale ha realizzato due progetti per Nude, il brand di design del marchio Pasabahçe di glassware e home dècor.

Turca di nascita e italiana d’adozione, Defne Koz vede il suo percorso di ricerca spaziare dall’umanizzazione
delle nuove tecnologie alla riscoperta della tradizione dei prodotti fatti a mano. Comuni a tutti i suoi progetti sono un linguaggio di design distintivo e la ricerca sulla qualità sensoriale dei materiali.

“Mentre Layers è un vaso di vetro colorato composto da tre forme sovrapposte – racconta – , Forest è ideato come una serie di candelabri disposti su un unico basamento realizzati in vetro soffiato recuperando una tradizione del soffiaggio che conosciamo bene a Venezia.

Ma Nude è un’azienda turca – sottolinea -: vale la pena quindi di ricordare che le tecniche più sofisticate del vetro sono state portate a Istanbul secoli fa dalla dominazione veneziana, e da quel periodo hanno vissuto di vita propria in Turchia.

Layers è molto grande e ha un linguaggio contemporaneo, fatto di superfici regolari. Per realizzarlo – spiega – era indispensabile perfezionare il soffiaggio allo scopo di ottenere forme regolari, lasciando però delle piccole imprecisioni: una specie di vibrazione della superficie, caratteristica del vetro lavorato a mano. E poi ci sono i colori in pasta, sia trasparenti che opalini, usati per creare un effetto di profondità.

Queste creazioni le immagino nella casa di una persona che, per quanto impegnata, riesca a dedicare un po’ di tempo per riempire il vaso di fiori e riesca a organizzare qualche cena che valga la pena di illuminare con candele.

Ho disegnato questi oggetti con grande cura, fatti realizzare da artigiani bravissimi, e spero abbiano un ruolo importante nel rendere la vita quotidiana un po’ più piacevole ed emozionante.

Per fortuna  – dice – la cultura italiana non ha dimenticato che la qualità degli oggetti di uso quotidiano si traduce in qualità della vita. La mia formazione di designer è molto legata a quel modo di vedere la casa: non mi interessa il consumo fine a se stesso, ma cerco sempre di creare una connessione emozionale fra i miei prodotti e chi li usa. Mi interessa molto di più l’uso quotidiano che il momento dell’acquisto”.

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