I 10 trend di consumo del 2018

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Ecco punto, per punto, i dieci trend di consumo per l’anno 2018.

1 VOGLIO UNA VITA PULITA

Una nuova generazione di consumatori, fra i 20 e i 29 anni, cresciuta in un clima instabile (la recessione, il terrorismo e il travagliato scenario politico), è ora desiderosa di un’esistenza più ordinata e per questo adotta stili di vita “puliti” e minimalisti. Preferisce trascorrere il tempo libero rilassandosi in casa ed è disposta a spendere in “esperienze sane” come un weekend fuori porta, un pranzo con amici, un corso di fitness.

2 L’AFFITTUARIO

Il concetto di condivisione, contrapposto a quello di possesso, era già un trend caratteristico dei Millennial, ma ora sta contagiando altri target che vi vedono una modalità per semplificare le loro esistenze. Ciò spiega il successo di esperienze come Uber Rent, the Runway e Airbnb.

3 L’ATTIVISTA

Cresce l’utilizzo dei social per la diffusione di campagne d’opinione, ciò rende i consumatori più consapevoli della loro possibilità di fare lobby anche per punire le strategie dei brand: le aziende si vedono costrette, di conseguenza, a una maggiore interazione con i propri clienti e a doversi preparare anche a gestire eventuali situazioni negative. Ad esempio negli Usa molti brand sono stati costretti a modificare le campagne di comunicazione non gradite dal popolo della rete.

4 IO SONO UNICO

La crescente curiosità delle persone riguardo alla loro composizione genetica – ciò che li rende così speciali – e il crescente interesse per la salute e la bellezza personalizzate stanno alimentando la domanda di integratori, vitamine e anti-age. Non solo. Sono in crescita coloro che utilizzano il test del Dna, oltre che per scoprire eventuali malattie ereditarie o possibili legami di parentela, anche per impostare il proprio stile di vita. Ecco allora che ci sono aziende che stanno già pensando, ad esempio, a materassi, ma anche a selezioni di vini o di menu personalizzati in base al proprio profilo del Dna.

5 IL CAMALEONTE

I consumatori ricercano sempre di più uno stile di vita flessibile ed è in crescita, soprattutto fra i Millennial, l’aspirazione a un’occupazione autonoma, ad essere imprenditori di se stessi, supportati dal successo che continuano a ottenere start-up e piattaforme di crowdfunding. Questo concetto di flessibilità e indipendenza si esprime anche nei confronti dei marchi, nelle scelte d’acquisto e di consumo.

6 L’AVATAR

Le nuove esperienze legate alla realtà aumenta e a tecnologie come View in My Room permettono ai consumatori di visualizzare i prodotti prima di acquistarli, sia in negozio che online: i retailer propongono applicazioni che permettono ai clienti non solo di progettare e decorare le stanze senza dover prendere misure o dipingere muri, ma anche di testare i cosmetici grazie a selfie, di provare gli abiti nei camerini digitali e di scegliere montature per occhiali dal divano, e di condividere le loro scelte in tempo reale.

7 LO SCETTICO

La crisi ha reso i consumatori più difficili. Scettici sui prodotti in serie e sulle  motivazioni delle aziende che li realizzano, stanchi di retorica vuota e parole rassicuranti, si stanno attivando per saperne di più. Poiché ogni acquisto è un lusso, il brand deve sempre offrire motivazioni concrete che ne giustifichino il valore. Il nuovo consumatore vuole conoscere tutta la filiera che porta al prodotto finito, meglio se anche certificata, perché non acquista un singolo oggetto ma tutta la storia che c’è dietro a questo oggetto. E ciò può rendere le aziende estremamente vulnerabili.

8IL DESIGNER

Il consumatore vuole sentirsi partecipe del progetto di creazione del prodotto: cresce il desiderio di personalizzazione. Sono le aziende stesse che consentono di diventare co-creativi offrendo strumenti e piattaforme attraverso cui l’utente finale può progettare un prodotto secondo il proprio stile e le proprie esigenze.

9IL COINQUILINO

Nata in ambito studentesco, la condivisione degli spazi abitativi oggi riguarda molteplici target e tipologie di fruizione. È, infatti, una modalità che interessa anche il mondo del lavoro, dell’organizzazione di eventi temporanei e della cultura (biblioteche condivise). Molto interessante risulta, poi, applicata al target della terza età, come dimostrano numerose esperienze già in atto.

10 IL SOPRAVVISSUTO

A 10 anni dalla grande crisi, nonostante i miglioramenti dell’economia, il divario fra ricchi e poveri, in realtà, appare sempre più evidente. Non solo. La crisi occupazionale ha portato alla nascita di nuovi poveri. Ciò ha reso i consumatori più parsimoniosi, ha portato allo sviluppo di formule di discount, di punti vendita gestiti da grossisti, di negozi a prezzo unico e di prodotti di seconda mano.

 

 

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