Accanto a vari progetti realizzati nel campo dell’arredo e della moda, Monica Iotti ha sempre avuto un grande interesse per il galateo, un mondo che analizza in “L’eleganza è servita”, libro recentemente edito da Rizzoli. L’abbiamo incontrata
Dall’arredo al campo della moda fino a quello della tavola: è un percorso professionale molto ricco e articolato il suo, sempre accompagnato da uno spiccato interesse nei confronti dell’eleganza, del galateo e del bon ton…
Ho frequentato il liceo artistico e poi mi sono specializzata in arredo e progettazione. Un corso sperimentale dedicato alla moda ha cambiato il mio percorso professionale, facendomi innamorare di questo settore. Ho iniziato così a lavorare come consulente esterno per noti brand della moda maturando un’esperienza che mi ha portato a dar vita a un mio marchio che ho chiamato Monica Iotti Couture, con il quale ho realizzato capi sartoriali, ricercati, pensati per una fascia di mercato molto alta. Il riscontro è stato da subito eccellente. Ero io ad occuparmi di tutto, il lavoro era durissimo e questo ha fatto sì che dopo un po’ di tempo, sebbene il successo continuasse, decidessi di chiudere l’attività. Ho ripreso così a collaborare dal punto di vista creativo con noti marchi come Max Mara, Mariella Burani e anche con Camicettasnob che ho contribuito a far crescere e a ottenere il successo commerciale. Da un po’ di tempo sono tornata alla mia passione iniziale l’arredo, dando vita a Tahble, il primo progetto italiano volto a fornire un servizio di total look dedicato alla tavola. Si tratta di un progetto on line per il quale propongo delle tavole fantasiose che uniscono articoli per la tavola (i piatti sono disegnati da me) galateo e mondo del tessile. In pratica ogni dettaglio è curato da me, dai singoli pezzi alla loro mise-en-place. È una proposta rivolta a tutti ma in particolare a quanti (e sono in molti) hanno la necessità di creare una tavola importante per un evento, una ricorrenza ecc. e non hanno la capacità di farlo. Le tavole sono varie e una diversa dall’altra, tutte però accomunate dall’eleganza e dall’originalità. Nella varietà degli ambiti professionali che ho attraversato e dei progetti che ho realizzato, c’è comunque un interesse che ho sempre coltivato nella mia vita, quello per il galateo e il bon ton…


“L’eleganza è servita” edito da Rizzoli
di cui l’autrice ha curato, insieme al figlio,
anche la grafica e le illustrazioni
che accompagnano il testo
Un interesse che recentemente si è concretizzato nella pubblicazione del libro “L’eleganza è servita” edito da Rizzoli. Vuol parlarmene?
Il galateo mi ha sempre interessato forse anche perché i miei genitori mi hanno dato una solida educazione, fatta di regole chiare e ben precise. In un mondo scriteriato come il nostro mi è parso quindi naturale trasmettere quelle nozioni comportamentali a tutti coloro che ne erano interessati. L’ho fatto attraverso corsi o anche organizzando dei tè a casa mia e per nove anni ho condotto un programma di successo dedicato al galateo e al bon ton, trasmesso dalla rete privata TRC TV di Modena, tra le più importanti dell’Emilia Romagna. Un giorno i miei figli mi hanno consigliato di iscrivermi a TikTok e dopo un po’ di resistenza ho accettato il loro consiglio e ho iniziato a pubblicare video ironici e scanzonati sul tema. Sono piaciuti subito molto e ho avuto parecchie visualizzazioni. Visto il seguito, ho deciso di essere presente anche su Instagram proponendomi anche su questo social in maniera leggera, ironica, evitando ogni pedanteria. A quel punto la Rizzoli mi ha contattata proponendomi di scrivere un manuale sulle buone maniere. Ovviamente ho accettato con piacere anche perché di materiale ne avevo in abbondanza. Nel cassetto avevo già pezzi sulla cerimonia del tè, sulla tavola, sul matrimonio, sul Natale ecc. “L’eleganza è servita” è nato dunque da un approfondimento e da un allargamento di questi temi che mi hanno sempre interessato.
Che ambiti analizza il manuale?
Vari. Quello del lavoro ad esempio. Ci sono giovani che hanno delle capacità professionali importanti ma che magari sono carenti dal punto di vista comunicativo e comportamentale. Un altro ambito importante è quello famigliare. Oggi non esiste più un unico tipo di famiglia ma diversi, ci sono le famiglie allargate, le famiglie di fatto, i genitori possono essere composti da due mamme o due papà… Ecco il galateo si è adattato a questi nuovi stili di vita, il mondo, come è evidente, non è più quello di 50 anni fa…

Potremmo quindi dire che le regole del galateo non sono immutabili ma che invece si modificano e rinnovano nel tempo…
Il galateo va sempre di pari passo con i tempi anche se sono in molti a pensare il contrario. Diciamo che esso è sottoposto a cambiamenti che però tengono sempre conto di una forma di educazione derivante dal passato, ripresa e rielaborata attraverso una sensibilità contemporanea.
Perché il galateo è ancora così necessario?
Perché abbiamo totalmente perso le regole della buona educazione. In questo ambito non c’è stato un passaggio generazionale. Altrimenti detto, tanti genitori non hanno educato correttamente i loro figli. A mio avviso oggi il galateo andrebbe insegnato nelle scuole come parte dell’educazione civica. Pensavo che il mio pubblico fosse composto essenzialmente da persone mature e invece mi sono resa conto di avere moltissimi follower giovani! Evidentemente mi considerano una figura capace di trasmettere loro una serie di regole che li aiutino a comportarsi nelle diverse occasioni in maniera corretta. Regole che non conoscono perché nessuno si è mai preso la briga di insegnar loro.
Il galateo a tavola. Quali sono gli errori che si commettono più frequentemente oggi in questo campo?
Sono diversi tra i quali l’utilizzo delle posate: un errore comunissimo è quello di tenere le posate appoggiate alla tovaglia anche quando si è incominciato a mangiare. Altrettanto diffusa è la tendenza a leccare il coltello oppure utilizzare questa posata per tagliare il pane e potrei continuare. Molto importante a tavola è anche la postura: non si contano le persone che a tavola hanno l’abitudine di accavallare le gambe oppure che le allungano causando imbarazzo e scomodità a chi hanno di fronte. Per questo oggi molte aziende richiedono un’istruzione per persone che, pur possedendo un’istruzione importante, a tavola non sanno come comportarsi adeguatamente.

Il cellulare a tavola… come ci si deve comportare?
Vista la diffusione del mezzo è un tema molto importante al quale, non a caso, dedico varie pagine nel mio libro. Per il galateo, tolleranza zero per il cellulare a tavola. Deve essere rigorosamente tenuto in modalità silenziosa e mai appoggiato sulla tavola come purtroppo accade che si faccia con gli occhiali, le chiavi ecc… Se arriva una telefonata importante, alla quale è necessario rispondere, dopo aver avvertito i commensali ci si deve allontanare dalla tavola tenendo comunque presente che la chiamata deve essere molto breve. Altra azione da evitare sono i selfie fatti in modo ossessivo e continuativo. C’è chi inizia a scattare foto prima di cominciare a mangiare e prosegue per tutta la durata del pasto, fotografando anche ogni portata per postare le immagini sui social. Un comportamento totalmente inappropriato che disturba l’atmosfera conviviale.
Vista la sua conoscenza della materia, il timore reverenziale nei suoi confronti deve essere massimo tra i suoi commensali…
(Ridendo divertita N,d.r.) Non mi permetterei mai di fare notare a una persona che sta commettendo un errore. Se lo facessi verrei meno ad una delle regole basilari del galateo che è quella di far sentire a proprio agio le persone. Così se l’ospite all’inizio del pranzo mi augura “buon appetito” gli rispondo “grazie!” evitando di fargli notare che “buon appetito” non si dice…stessa cosa durante il brindisi accompagnato dal classico “cin cin” che va evitato. Certo nei video che posto sui social, i comportamenti sbagliati li faccio notare ma solo perché l’errore va segnalato… anche in questo caso però lo faccio in modo leggero e ironico!
In genere si tende a considerare il galateo e il bon ton la stessa cosa ma non è vero…
Infatti, sono due cose molto diverse, il galateo o Etiquette infatti è un insieme di regole di comportamento delle buone maniere, il bon ton invece è il modo naturale fatto di gentilezza e savoir-faire che bisogna possedere per mettere in pratica queste regole. Uno è un codice l’altro è la sua applicazione.
Il suo largo seguito sui social, che ora con la pubblicazione del libro andrà sicuramente ad allargarsi, l’ha resa una nota influencer… Cosa ne pensa di questo tipo di comunicazione?
Quello dei social è un mondo molto complicato che va gestito con attenzione. All’inizio quando ricevevo messaggi sgradevoli me la prendevo molto e reagivo con veemenza, ora non più perché ho capito che fa parte del gioco. È certo però che, al di là di questi aspetti discutibili, le piattaforme social sono strumenti importantissimi per farsi conoscere e avviare progetti. Devo dire però che non amo affatto, almeno per quanto mi riguarda, la definizione di influencer, alla quale preferisco quella, molto meno altisonante, di “divulgatrice di buone maniere”. Nella mia professione, di influencer ne ho conosciuti parecchi e alcuni di loro non li ho trovati affatto simpatici, Troppo pieni di sé, un po’ arroganti e presuntuosi senza peraltro un motivo valido per esserlo.
Un’ultima domanda: cosa risponderebbe a chi considera il galateo demodé e sorpassato?
Risponderei che è vero assolutamente il contrario. Questo perché in un mondo dominato dal trash e dalla trascuratezza personale e collettiva, il galateo ci insegna a prenderci cura innanzitutto di noi stessi e poi a condividere il nostro stile di vita basato sulla gentilezza e sulla bellezza con gli altri.

Monica Iotti
Monica lotti è una designer specializzata nel settore moda e arredo con quarant’anni di esperienza. Ha lavorato come consulente per molti brand importanti a livello internazionale e ha avuto la prima esperienza da imprenditrice fondando il brand Monica lotti Couture. Oggi cura Tahble, il primo progetto italiano volto a fornire un servizio di total look dedicato alla tavola. Oltre alla moda e alla cura della mise-en-place, la sua più grande passione è il galateo, materia che studia da sempre e nella quale si è specializzata, diventando sui social un punto di riferimento per chi desidera apprendere regole di stile, eleganza e buone maniere in modo leggero e divertente. Sul tema ha recentemente pubblicato un libro dal titolo “L’eleganza è servita” edito da Rizzoli.