Farsettiarte, dove l’arte confina con l’Art de la table

Farsettiarte è sia una storica galleria d’arte sia una delle primarie case d’asta italiane che propone, oltre a vendite d’arte moderna e contemporanea, arredi e dipinti antichi, dipinti dell’800, gioielli, orologi e anche articoli di Art de la table di altissimo livello. Ne abbiamo parlato con Cecilia Farsetti che cura questo dipartimento

Farsettiarte è nata nel 1955 come Galleria d’arte, attività a cui nel 1962 si è aggiunta quella di Casa d’aste, la cui offerta comprende vari settori tra cui anche quello dell’Arte della tavola. Cosa vi ha spinto a trattare questo ambito?

Il nostro interesse nei confronti dell’Art de la table è iniziato dopo la pandemia, anche se già da prima avevamo incominciato ad occuparcene. Nel periodo post covid sono nate delle aste a tempo on line che prima non avevamo mai organizzato, eventi che ci hanno consentito di trattare più dipartimenti. Nel tempo il sistema delle aste online only ha preso sempre più campo, specie per alcune tipologie di oggetti, lasciando agli acquirenti un ampio margine di tempo per partecipare.
Il motivo che ci ha spinto ad aggiungere al panorama delle nostre vendite l’Arte della tavola è il rinnovato e crescente interesse per questa tipologia di oggetti. L’occasione ci è stata fornita dall’affidamento da parte di un nostro cliente di uno splendido, raro e antico servizio da tavola “Flora Danica” di Royal Copenaghen. Questa nota azienda danese, la cui storia è iniziata nel 1752, lo produceva esclusivamente per le case reali. Fu Federico V, Re della Danimarca e della Norvegia a far creare questo servizio i cui decori erano ispirati all’Enciclopedia botanica della metà del 700. Si tratta di un servizio di bellezza ineguagliabile totalmente dipinto a mano con piatti caratterizzati da decori differenti. “Flora danica” viene prodotto anche oggi e, a differenza di un tempo, è acquistabile da tutti, ma vista la complessità e la ricchezza della lavorazione per averlo ci vogliono cinque o sei anni di attesa.

Servizio di piatti in porcellana per 12 persone realizzato da Wifredo Lam.
Il servizio prodotto dalla Fabbrica Albisola Ceramiche negli anni Settanta, comprende 42 pezzi.
Ogni elemento presenta decorazioni uniche, caratterizzate da motivi astratti e colori vivaci, tipici dello stile di Lam.
Stima euro 2.000/3.000

E quello che avevate a disposizione voi era un originale del ’700?

In parte si, integrato con altri pezzi più recenti.
Era conservato benissimo e i numerosi pezzi di cui era composto erano riposti nelle casse di legno originali. In un primo momento avevamo pensato di inserire questo gioiello nel dipartimento dedicato all’antiquariato, poi c’è venuta l’idea di creare un nuovo settore dedicato all’Arte della tavola. E da lì ci siamo messi a cercare altri articoli simili.

Come ha condotto questa ricerca?

Principalmente attraverso la nostra rete di clienti. Molte, tra le nuove generazioni, sia per cambiamento di stile di vita, che per ragioni di spazio, tendono ad alleggerire le loro case.
Poi anche con degli inviti alla consegna, facendo leva sulla consolidata affidabilità della nostra casa. Così abbiamo raccolto oltre a servizi da tavola bicchieri e cristalli di assoluto pregio realizzati da Saint-Louis, Baccarat, Lalique, argenti e bellissime tovaglie ricamate o realizzate al tombolo.

Servizio di bicchieri in cristallo Saint-Louis composto da 50 pezzi. Corpi incolori con bordi dorati, Francia, XX secolo.
Stima euro 4.000/5.000

Questi oggetti hanno avuto un buon riscontro da parte delle persone fin dalla prima asta?

Si, la prima asta è stata quasi un sold out! C’è da dire che sono stati proposti oggetti molto importanti, battuti peraltro ad un prezzo interessante. In genere un servizio di bicchieri Baccarat costa circa cento euro al pezzo, noi abbiamo venduto set composti da sessanta e settanta pezzi a cerca mille euro. Essendo servizi di famiglia, erano stati tenuti nelle vetrinette per anni e magari utilizzati solo per le grandi occasioni e dunque erano conservati perfettamente. Erano praticamente nuovi tanto che alcuni pezzi recavano ancora il bollino con il marchio dell’azienda. L’interesse suscitato da quest’asta mi ha incentivato a proseguire ed ampliare questo dipartimento, come se ci fosse stata una riscoperta del piacere dello “stare a tavola” e della fitta rete di relazioni che è in grado di produrre; questo è per me molto importante.

Accennava prima alle giovani generazioni notando il loro calo di interesse nei confronti dell’Arte della tavola. È vero che oggi tra i più giovani sono molto diffusi lo street food e modalità di consumo del cibo informali e veloci, è pur vero tuttavia che alcuni di loro continuano ad apprezzare una tavola elegante e ben imbandita, Non trova?

È evidente che quando si è giovani, presi da mille diversi interessi, si fatichi un po’ ad apprezzare una ricca e bella tavola, l’interesse ritorna un po’ con la maturità quando si capisce come essa possa favorire una piacevole convivialità. E tuttavia quello che afferma è vero e le spiego perché, citandole un divertente esempio. Premetto che sono una persona che ama prendersi molta cura della tavola, per me la colazione, il pranzo e la cena devono essere momenti accompagnati da una “mise-en-place” elegante ed adeguata. Qualche tempo fa, mio figlio diciottenne ha invitato dei suoi amici nella nostra casa al mare. La mattina ho preparato loro la colazione apparecchiando la tavola in maniera curata come sono solita fare. Quando hanno visto ciò che avevo allestito per loro ho notato nei loro occhi una sorta di stupore misto a contentezza e ho capito che la bellezza non li aveva lasciati indifferenti nonostante la giovane età.

Dopo il successo della prima asta come è proseguita la vostra offerta?

In maniera molto accorta perché per organizzare un’asta di Art de la table bisogna avere a disposizione articoli di alto livello. Il rischio di dar vita ad un mercatino dell’usato è sempre dietro l’angolo e noi questo pericolo vogliamo assolutamente evitarlo.

Serie di quattro candelieri in cristallo firmati Baccarat, cm 27,5 h ca. ognuno. Serie realizzata da Baccarat in edizione limitata intorno agli anni Ottanta. Stima euro 1.100/1.600

Per la selezione degli articoli da mettere all’asta vi affidate ad esperti?

Si certo, abbiamo a disposizione diversi esperti per ogni settore che trattiamo. Per le tovaglie a cui accennavo prima, risalenti all’inizio del ‘900, ci siamo rivolti ad un’esperta ricamatrice che è rimasta fortemente impressionata dalla loro bellezza. Sono lavorate al tombolo (una tecnica oggi quasi totalmente abbandonata) e mi ha spiegato che per realizzare lavori di grandi dimensioni si impiegano anni lavorando otto ore al giorno.

Quali sono in genere i pezzi più apprezzati?

Varia di volta in volta, dipende dal pubblico e dalle diverse esigenze. Certo posso dire che Royal Copenaghen riscuote sempre molto successo così come Hermès il cui servizio di piatti “Siesta Island”, oggi non più in produzione, durante la scorsa asta è salito vertiginosamente. Grande attenzione viene prestata poi a tutte le cristallerie, penso ai bicchieri di Saint-Louis con bordo colorato di vari colori, ai vasi centrotavola di Lalique e agli argenti (candelieri, servizi da tavola con caffettiera, vassoi, lattiera ecc.).

Vi occupate d’arte e organizzate aste di Arte della tavola. Visto che il settore del design, dal finire degli anni ‘80 in poi, penso ad Alchimia, Memphis ed epigoni, si è sempre più caratterizzato per un’attitudine artistica, che ha reso i confini tra arte e design più sottili, volevo chiederle se nei vostri progetti futuri c’è anche quello di trattare pezzi di design “artistico”.

Quello del design è un settore sicuramente interessante. Recentemente abbiamo organizzato un’asta dal titolo “La casa dell’architetto” che comprendeva una serie di interessanti oggetti di design e complementi d’arredo appartenuti ad un noto progettista e l’iniziativa ha riscosso un grande successo. Diciamo quindi che quello del design è un settore che vorremmo approfondire.

Capita che vostri acquirenti d’arte acquistino anche pezzi di “Art de la table”?

Si spesso, forse anche perché sono universi accomunati dalla bellezza.

Per quanto riguarda l’Arte della tavola che progetti avete per il futuro?

Come le dicevo prima, le aste si organizzano solo quando abbiamo a disposizione articoli di alto livello, quindi al momento è difficile stabilire i tempi di evoluzione di questo progetto, il nostro infatti non è un lavoro di produzione ma di raccolta. Quello che posso dire è che, con l’aiuto dei nostri esperti, siamo sempre alla ricerca di pezzi di valore per riuscire ad organizzare uno o due aste all’anno. Il nostro nome è molto legato alla ricerca e alla serietà, preferiamo quindi privilegiare la qualità alla quantità.

Cecilia Farsetti – Farsettiarte

Cecilia Farsetti che per Farsettiarte/Casa d’aste cura il dipartimento dedicato all’Arte della tavola

Fondata nel 1955 da Frediano e Franco Farsetti, Farsettiarte, nasce a Prato come Galleria d’arte distinguendosi per la prestigiosa attività espositiva. Nel 1962 viene inaugurata la Casa d’Aste suscitando l’immediato interesse dei collezionisti e del mercato.
Galleria e Casa d’Aste hanno avuto percorsi paralleli e, pur dandosi reciproco impulso, hanno sempre mantenuto la propria autonomia, istituendo così qualcosa di unico nel panorama del mercato d’arte italiano. Nel corso degli anni l’attività espositiva si è ampliata con l’inaugurazione delle gallerie di Cortina d’Ampezzo nel 1964 (recentemente ampliata), della Versilia nel 1969 e di Milano nel 1982. Infine, nel 1991 è stata inaugurata la nuova sede di Prato, a fianco del Museo per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.
Per quanto concerne l’attività di Casa d’aste, Cecilia Farsetti cura, tra gli altri, il dipartimento dedicato all’Arte della tavola.

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