Una mostra a Gilda&Co racconta il mondo fantastico de “Il Picchio”, laboratorio ceramico che ha segnato il design italiano tra gli anni ’60 e ’80
MILANO – C’è un ritmo che attraversa la storia del design italiano, un battito continuo e preciso come quello di un picchio che lavora il legno. È il ritmo del tornio, del forno che trasforma l’argilla, delle mani di Enzo Bioli che per quasi vent’anni hanno dato forma a un universo di ceramiche riconoscibili e visionarie.
Gilda&Co, lo spazio milanese di via Plinio dedicato al design del Novecento, ospita fino al 30 gennaio 2026 “Il Battito del Picchio. Il fantastico mondo delle ceramiche di Enzo Bioli”, una mostra che riunisce oltre 150 pezzi realizzati dall’artista parmense per il suo laboratorio “Il Picchio”, attivo dal 1967 al 1985.

Un artiere del Novecento
Enzo Bioli, nato a Parma nel 1932, è stato una figura poliedrica della cultura italiana: pittore, grafico, scenografo, designer e ceramista. La storica del design Anty Pansera, curatrice della mostra, lo definisce un “artiere”, termine che cattura la sua capacità di tenere insieme arti diverse nel gesto del fare, nel progetto, nella disciplina del mestiere.
Formatosi all’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma con maestri come Latino Barilli e Renato Vernizzi, e successivamente alle Accademie di Brera e Bologna, Bioli ha intrecciato la sua carriera artistica con un impegno profondo nella vita culturale di Parma, ricoprendo ruoli come assessore alla cultura e presidente di importanti istituzioni teatrali regionali.
Il laboratorio che conquistò Domus
Nel 1967 Bioli fonda “Il Picchio”, un laboratorio di produzione ceramica che in pochi anni conquista l’attenzione della critica nazionale e internazionale. Già nel 1968 la prestigiosa rivista Domus segnala i suoi pezzi, riconoscendo in quella produzione un linguaggio originale e coerente.
Il nome stesso del laboratorio, accompagnato da un logo disegnato personalmente da Bioli con una semplice marcatura a pennello, diventa metafora del lavoro artigianale: il picchio, uccello laborioso e ritmico, rappresenta la precisione e la continuità del fare ceramico.

Forme space age, anima domestica
L’esposizione di Gilda&Co rivela un universo di lampade, fioriere, salvadanai, vasi, portacenere, tazze e piatti che condividono un linguaggio fondato sulla componibilità e sulla modularità. Non pezzi isolati, ma elementi pensati per dialogare tra loro, per costruire uno spazio armonico.
Lo stile di Bioli guarda al futuro senza perdere il legame con la quotidianità: le sue forme “space age”, caratterizzate da semisfere lucide, bocche circolari e basi troncoconiche, testimoniano l’interesse per un immaginario internazionale reinterpretato con naturalezza nei materiali ceramici. I gres e gli smalti intensi – arancione, blu oltremare, nero lucido – conferiscono agli oggetti una presenza capace di resistere nel tempo.
“Il Picchio non fa ‘piatti’ e ‘vasi’ soltanto: costruisce piccole macchine d’uso dove la forma è sempre una soluzione, mai un capriccio”, spiega Anty Pansera, invitando a guardare come i pezzi si offrono alla mano e alla luce.
Un episodio unico da riscoprire
L’esposizione nasce dall’archivio di Compasso, lo storico showroom milanese che da oltre vent’anni esplora il design del Novecento, e si inserisce nel progetto di Gilda&Co di indagare e raccontare il design internazionale attraverso mostre d’essay.
“Le ceramiche de Il Picchio si presentano oggi più che mai vive nella loro forza espressiva”, commenta Alessandro Pedretti, curatore della programmazione mostre. “Avere riunito tale miscellanea di opere d’uso e d’arte ci permette di comprendere appieno la potenza di un episodio unico, sorprendente e identitario della sapienza e qualità del creare di Enzo Bioli.”
Un battito che continua a risuonare, a distanza di decenni, nelle forme ceramiche che hanno saputo creare un “living-scape” ambientale di straordinaria attualità.
IL BATTITO DEL PICCHIO
Il fantastico mondo delle ceramiche di Enzo Bioli
Fino al 30 gennaio 2026
Gilda&Co, Via Plinio 37, Milano
Orari: martedì-sabato, 15-18

